Attività sindacale: la contrattazione

Attività sindacale: la contrattazione

Contrattazione

Il 2021 è stato l’anno nel quale la Cisl FP ha avviato le trattative per i rinnovi dei contratti pubblici per il triennio 2019-2021.

Il patto per il lavoro pubblico e la coesione sociale

Il 10 marzo 2021 la Cisl ha sottoscritto, con il Governo, il “Patto per l’innovazione del lavoro pubblico e la coesione sociale”.

Il Patto ha rappresentato un valore per il lavoro pubblico e le pubbliche amministrazioni, sottoscritto in un momento particolarmente difficile e delicato della vita del Paese. Esso arrivava a valle dell’impegnativo percorso di mobilitazione “Rinnoviamo la PA” che, come federazioni di categoria del pubblico impiego di Cgil, Cisl e Uil, avevamo promosso e realizzato a sostegno dei rinnovi contrattuali 2019 – 2021, culminato con lo sciopero del 9 Dicembre 2020.

Questa intesa, raggiunta a pochi giorni dall’insediamento del Governo Draghi, ha assunto una importanza fondamentale nel segno della discontinuità, rimettendo la contrattazione ed il confronto con le Organizzazioni sindacali al centro delle scelte di innovazione e cambiamento del lavoro pubblico.

Fra i punti positivi dell’intesa vi era il riconoscimento della necessità di individuare risorse aggiuntive per la revisione dell’Ordinamento professionale da finanziare con la legge di bilancio per il 2022 e la volontà di superare i limiti che vincolano l’ammontare delle risorse dei trattamenti economici accessori. Il cuore dell’intesa è caratterizzato dalla volontà di costruire una PA fondata “sull’ingresso di nuove generazioni di lavoratrici e lavoratori e sulla valorizzazione delle persone nel lavoro”, attraverso la crescita e l’aggiornamento delle competenze professionali, anche con l’introduzione del diritto – dovere soggettivo alla formazione. L’impegno a definire il piano delle competenze necessarie su cui costruire la programmazione dei fabbisogni e le assunzioni di personale viene accompagnato dalla previsione – da noi richiesta – di sviluppare strumenti volti alla ricognizione dei titoli, delle competenze e delle abilità del personale già in servizio, individuando modalità di riconoscimento formale delle competenze e delle esperienze acquisite. Così come vengono indicati, come punti qualificanti i nuovi ordinamenti professionali, “la valorizzazione di specifiche professionalità non dirigenziali dotate di competenze e conoscenze specialistiche, nonché in grado di assumere specifiche responsabilità organizzative e professionali” e “la necessità di estendere ed implementare il sistema degli incarichi”.

A partire da questo documento condiviso, le trattative per i rinnovi dei CCNL pubblici sono potute entrare nel vivo, giungendo alle pre-intese solo nel 2022.

 

Funzioni centrali

Il primo CCNL sul quale si è giunti alla pre-intesa tra sindacati e governo nel dicembre 2021, è quello relativo al comparto Funzioni Centrali che aggrega le “storie contrattuali” dei Ministeri, delle Agenzie, degli Enti Pubblici non Economici e degli organi dello Stato.

La pre-intesa riguarda ~225.000 dipendenti pubblici. Questo traguardo dà concreta attuazione alla milestone del Pnrr sulla riforma del lavoro pubblico e mette al centro il capitale umano che muove la macchina amministrativa del Paese, fondamentale nella gestione della pandemia.

Un contratto con molti aspetti innovativi, in quanto:

  • aggiorna i contenuti del CCNL 2016 – 2018 (migliorando la fruizione frazionata dei congedi dei genitori, le tutele in caso di gravi patologie richiedenti terapie salvavita e quelle per le donne vittime di violenza, e riducendo a 10 giorni il periodo di malattia al di sotto del quale scatta la decurtazione del trattamento economico accessorio imposta dalla legge e sulla quale il contratto non può intervenire);
  • rafforza le relazioni sindacali, rilanciando il ruolo della contrattazione collettiva integrativa;
  • rivede l’Ordinamento professionale con la previsione di quattro Aree (Area degli Operatori, Area degli Assistenti, Area dei Funzionari e Area delle Elevate professionalità), all’interno del quale il personale verrà inquadrato per famiglie professionali con competenze omogenee (la cui definizione torna ad essere materia di contrattazione collettiva integrativa);
  • definisce un nuovo sistema delle progressioni economiche orizzontali, più semplice e trasparente (stabilendo un adeguato equilibrio fra valutazione individuale, valorizzazione della esperienza maturata e competenze culturali acquisite), attraverso differenziali stipendiali che sostituiscono posizioni e fasce economiche; esso offrirà maggiori opportunità di sviluppo economico in tutte le amministrazioni e nuove possibilità di progressione anche ai lavoratori oggi collocati nelle fasce/posizioni apicali di ciascuna area;
  • prevede procedure attuative delle tabelle di corrispondenza fra vecchio e nuovo ordinamento che le amministrazioni dovranno attuare al fine di dare compimento alle previsioni del DL 80/2021, consentendo il passaggio fra le Aree – anche in deroga al titolo di studio richiesto per l’accesso dall’esterno – sulla base di requisiti che valorizzeranno l’esperienza maturata, le competenze acquisite e i titoli di studio posseduti;
  • scrive una disciplina del lavoro a distanza, nelle due forme del lavoro agile senza vincolo di tempo e del lavoro da remoto con vincolo di tempo (con l’applicazione di tutti gli istituti normativi ed economici previsti per il lavoro in presenza).

In sintesi, si tratta di un testo contrattuale che offre opportunità straordinarie di riqualificazione fra le aree, di sviluppo economico, di valorizzazione professionale dopo tanti anni di contratti difensivi, blocchi e mortificazioni economiche e professionali dei lavoratori e delle lavoratrici pubblici.


Terzo Settore

La prosecuzione della crisi determinata dalla pandemia da Covid-19 ha ulteriormente acuito le strutturali criticità che caratterizzano il Terzo Settore e conseguentemente ha determinato una intensificazione “ad hoc” delle azioni di rappresentanza, contrattazione e tutela.

Diretta conseguenza è stata un’ulteriore destabilizzazione dei servizi sociali e socio-sanitari, i quali vedevano già al loro interno problematiche riconducibili alla disarticolazione delle politiche in materia e la relativa evoluzione asimmetrica dell’organizzazione ed erogazione dei servizi dovute alle differenti governance regionali e territoriali.

Unitamente a questa condizione strutturale, la pandemia ha creato nuove condizioni sociali e ha evidenziato le carenze di un sistema pubblico che, per necessità, ha ripreso ad assumere sottraendo i professionisti sanitari al Terzo Settore e determinando una “fuga” verso posti di lavoro meglio retribuiti, seppur in regime di precarietà.  Le emergenze sanitarie ed economiche hanno evidenziato ancora una volta le diseguaglianze salariali tra professionisti del settore, rendendo non più rinviabile l’individuazione di tutte le soluzioni possibili alla questione salariale e organizzativa dei servizi alla persona.

La ridefinizione dell’architettura delle risposte sanitarie e socio-sanitarie inserite all’interno del PNNR e un piano di riforme strutturali del sistema dei servizi, è da considerarsi di estrema importanza per fornire risposte retributive, organizzative e di tutela ai professionisti del settore.

Si è rilevato altresì l’ennesimo rallentamento della completa attuazione della Riforma del Terzo Settore, nonostante la partenza del Registro unico nazionale.

Ennesimo elemento di criticità è la prosecuzione della proliferazione di contratti pirata con migrazioni dei datori di lavoro verso questi perimetri meno tutelanti per lavoratrici e lavoratori. Queste discutibili scelte datoriali ci hanno impegnato e ci dovranno impegnare nel costruire percorsi di corresponsabilità delle committenze nell’ottica dello stanziamento di risorse adeguate per l’applicazione dei CCNL Confederali, di definizione di nuove politiche e sistemi di programmazione, progettazione e assegnazione dei servizi.

In un contesto così complesso l’azione sindacale è stata caratterizzata da una duplice valenza:

Azioni di tutela

  • Azioni di tutela volte alla gestione delle crisi aziendali determinate dall’emergenza pandemica, tra le quali si evidenziano numerosi accordi di attivazione di ammortizzatori sociali con particolare riferimento al Fondo di Integrazione Salariale e al Fondo Nuove Competenze;
  • Azioni di indirizzo volte alla sensibilizzazione alla vaccinazione, confronti costanti con le Associazioni datoriali per strutturare modalità di applicazione della rimodulazione dei servizi oggetto di sospensione in applicazione dell’art. 109 del decreto rilancio del 12 marzo 2021.

Azioni contrattuali

  • la prosecuzione del difficile confronto per il rinnovo del CCNL AIAS;
  • l’apertura del negoziato per la definizione di un nuovo CCNL ANASTE che ha visto per la prima volta la partecipazione al tavolo della CISL FP con l’obiettivo di riportare questo importante contratto nel perimetro confederale;
  • il rinnovo del CCNL Misericordie 2017-2019 attraverso un accordo ponte attraverso il quale si è proceduto alla omogeneizzazione economica con il tabellare del CCNL ANPAS e impegni precisi per la definizione di un unico CCNL dell’emergenza urgenza unitamente a Croce Rossa;
  • la sottoscrizione di un importante accordo di secondo livello per il personale di Croce Rossa Nazionale per la definizione di nuove indennità professionali con incrementi economici medi di circa il 15%;
  • la sottoscrizione di un accordo nazionale di secondo livello con la Cooperativa Sociale Elleuno che nella gestione della crisi aziendale in atto ha previsto il ripristino del pagamento della carenza malattia, nuove tutele, nuovi sistemi di flessibilità premiata e la costruzione di un innovativo sistema di produttività cogliendo le opportunità conferite dalla norma in materia di detassazione dei premi di risultato;
  • apertura del confronto con la società Sereni Orizzonti per individuare un CCNL unico applicare in tutte le strutture e uniformare diritti e tutele. Tuttavia considerando la refrattarietà aziendale allo sviluppo del confronto è stato aperto lo stato di agitazione nazionale con relative iniziative territoriali di mobilitazione;
  • la costruzione partecipata e l’invio della piattaforma per il rinnovo del CCNL delle Cooperative Sociali 2020-22;
  • la costruzione partecipata e l’invio della piattaforma per il rinnovo del CCNL UNEBA 2020 – 22;
  • la costruzione partecipata e l’invio della piattaforma per il rinnovo del CCNL ANFFAS 2020 – 22.

Le piattaforme presentate si caratterizzano per perseguire il processo di omogeneizzazione dei CCNL di settore al fine di costruire le basi per un futuro contratto unico del settore sociosanitario – assistenziale – educativo, sia dal punto di vista salariale che dal punto di vista normativo, con il potenziamento del sistema di diritti e tutele.