In data odierna è ripreso il confronto con l’Aran sul rinnovo del contratto collettivo nazionale delle Funzioni Locali per il triennio 2019-2021. In apertura, attesa la perdurante incertezza sulla capacità di finanziamento delle risorse previste dalla legge di bilancio a carico degli enti, l’Aran ha fornito verbalmente una prima ipotesi degli incrementi tabellari nonché una stima delle risorse da destinare all’implementazione dei fondi del salario accessorio e/o degli ulteriori oneri derivanti dal conglobamento dell’elemento perequativo, come da noi richiesto.
Alla luce dell’attuale quadro economico abbiamo ribadito la proclamazione dello stato di agitazione del comparto per richiedere che siano garantite le risorse necessarie alla copertura degli oneri derivanti dal rinnovo del CCNL, scaduti lo scorso 31/12/2018, per la parte relativa all’ordinamento, alla contrattazione decentrata e alle risorse per dare attuazione al Patto per l’innovazione e la coesione del 10 marzo 2021. Per tali motivi abbiamo deciso di individuare una giornata di protesta con due presidi che si terranno nella mattinata del 25 marzo alle ore 11,00 a Roma presso il Ministero dell’ Economia e delle Finanze e presso il Ministero della Pubblica Amministrazione (cfr. nota Prot. 95/2022/SG del 7 marzo u.s.)
Per quanto riguarda il nuovo impianto ordinamentale rispetto alla bozza presentata nell’ultimo incontro abbiamo registrato un avanzamento nella direzione da noi proposta. E’ stata reinserita la norma già prevista nel vigente ccnl che consente di reintegrare il fondo del salario accessorio con le risorse derivanti dalla riduzione strutturale degli incarichi di elevata qualificazione nonché la procedura del contraddittorio con assistenza della organizzazione sindacale anche nelle ipotesi di revoca anticipata degli incarichi in relazione a intervenuti mutamenti organizzativi. Abbiamo quindi ribadito la necessità di restituire respiro ai fondi utilizzando come strumento di finanziamento le risorse residue per la corresponsione della retribuzione di posizione e di risultato degli incarichi di elevata qualificazione.
Giudichiamo positivamente il doveroso ampliamento della platea dei beneficiari della copertura assicurativa, prescindendo quindi dall’area di inquadramento ma legandola esclusivamente alla funzione svolta.
Sulla disciplina delle progressioni economiche interne alle aree abbiamo confermato la necessità di riconoscere un ruolo più incisivo alla contrattazione integrativa consentendo la definizione di ulteriori criteri in sede decentrata. Mentre, con riferimento alla nuova disciplina delle progressioni tra le aree, abbiamo richiesto il riconoscimento delle ferie e dei permessi maturati e non goduti.
Infine, come ulteriore elemento di criticità abbiamo posto il tema delle modalità di finanziamento del welfare contrattuale che, sulla base delle modifiche proposte dall’Aran, non risolve il problema del limite degli stanziamenti pregressi.