Roma, 18 marzo 2024 – “Sono ormai passati oltre 3 anni dall’ultimo rinnovo contrattuale dell’8/10/2020, che fa seguito ad un blocco contrattuale durato oltre 14 anni, per il comparto della Sanità Privata”.
Lo dichiarano, in una lettera indirizzata Al Presidente dell’AIOP Nazionale, al Presidente dell’ARIS Nazionale e, per conoscenza, al Ministro della Salute, Prof. Orazio Schillaci, e al Presidente della Conferenza Stato e Regioni, On. le Massimiliano Fedriga, i segretari nazionali FP Cgil, Cisl Fp e Uil Fpl, Barbara Francavilla, Roberto Chierchia e Ciro Chietti.
“In questi anni – proseguono – per i dipendenti del comparto della sanità pubblica si è provveduto a rinnovare il CCNL 2019/2021 e in questi giorni l’ARAN ha fissato per il giorno 20/03/2024 l’apertura della trattativa per il rinnovo del triennio 2022/2024.
Le lavoratrici e i lavoratori della sanità privata stanno pesantemente pagando le conseguenze della crisi economica, che ha contribuito a diminuire il potere di acquisto delle retribuzioni a causa dell’aumento vertiginoso dei tassi di inflazione che nel triennio hanno superato il 16%, impoverendo sempre di più il carrello della spesa familiare”.
“Alla luce di quanto sopra descritto – concludono – riteniamo non più rimandabile l’apertura della trattativa per il rinnovo contrattuale del CCNL del personale del comparto della sanità privata.
Attraverso il contratto si deve valorizzare l’attività che viene svolta in questo delicato settore nel quale a tutti gli effetti l’attività sanitaria è da considerarsi un servizio pubblico che non può essere inferiore a quanto previsto nella sanità pubblica. ”
E’ per questo motivo che oltre a chiedere alle associazioni datoriali l’imminente apertura del tavolo negoziale per il rinnovo contrattuale, chiediamo al Ministro e al Presidente della Conferenza Stato Regioni, che leggono per conoscenza, di voler aprire un immediato e contestuale confronto nel quale chiediamo sia affrontato il tema dei salari dei dipendenti della sanità privata che hanno il diritto di vedersi riconosciuto a parità di lavoro svolto i medesimi salari che sono previsti per il personale della sanità pubblica, insieme ai quali contribuiscono a garantire quanto previsto dall’art 32 della Costituzione. “