Contratti. Firmato il CCNL Sanità Pubblica. Petriccioli (Cisl FP): “Contratto che valorizza lavoratori e professionisti. Ora proseguire nel percorso di sviluppo normo-economico”

Roma, 2 novembre 2022 – “Con il via libera definitivo del CCNL si riconoscono aumenti e indennità specifiche alle lavoratrici, ai lavoratori e ai professionisti che, in questi anni, si sono distinti in una fase drammatica della vita del nostro Paese”. Lo dichiara, a margine della sottoscrizione del nuovo CCNL Sanità Pubblica, il segretario generale della CISL FP, Maurizio Petriccioli, che specifica: “è un contratto fortemente innovativo: viene riscritto il sistema di classificazione, passando dalle attuali categorie alle nuove Aree, garantendo a tutto il personale nuove opportunità di crescita economica; definisce un nuovo sistema di incarichi, in grado di riconoscere competenze e responsabilità, completando quel percorso di innovazione avviato con il precedente rinnovo contrattuale; aggiorna il sistema indennitario ampliando la platea dei destinatari; riapre alla possibilità di accesso all’area superiore con selezioni interne; definisce nuovi diritti e consegna nuove opportunità alla contrattazione decentrata”.

“La sottoscrizione – conclude il segretario Petriccioli – non rappresenta per noi un punto di arrivo: il carovita e l’aumento dell’inflazione, la tassa più subdola che colpisce soprattutto chi vive solo del proprio salario, impongono un impegno inderogabile: proseguire nello sviluppo normo-economico del comparto per avvicinare i salari delle lavoratrici, dei lavoratori e dei professionisti ai livelli europei, dando pieno riconoscimento a chi opera nei servizi sanitari, socio-sanitari, socio-assistenziali del nostro Paese”.

Giudizio positivo espresso anche da Michele Schinco, del Coordinamento Nazionale delle Professioni Sanitarie della Cisl FP: “Con il lavoro di squadra, grazie all’apporto del coordinamento, con la firma odierna è stato valorizzato il ruolo dei professionisti sanitari nel nuovo CCNL grazie alle indennità specifiche, così come è stato garantito lo sviluppo di carriera nelle nuove Aree”.

“Da oggi – conclude – comincia la sfida per avvicinare, ai livelli europei, i salari di tutti i professionisti sanitari che meritano il pieno riconoscimento dei percorsi formativi svolti e sopratutto il pieno riconoscimento economico rispetto alle responsabilità legate al ruolo esercitato quotidianamente nei reparti”.