Mobilitazione Sanità. Maurizio Petriccioli (Cisl FP), “Cambiare il modello sanitario pubblico e privato nel nostro Paese”

Roma, 29 ottobre – “Dobbiamo cambiare radicalmente il sistema sanitario, socio-sanitario e socio-assistenziale pubblico e privato nel nostro Paese per rispondere ai bisogni di salute dei cittadini”.

Lo dichiara il Segretario Generale della Cisl FP, Maurizio Petriccioli, a margine della mobilitazione nazionale “Sanità se non la curi non ti cura”, indetta dalla Funzione Pubblica della Cisl nella mattinata di oggi, a Roma, in Piazza del Popolo, unitamente ai sindacati di categoria Fp Cgil, Uil Fpl, Fials e Nursind.

“Oltre 7000 decessi tra gli operatori durante l’emergenza covid e un’emorragia continua di persone in fuga dalle corsie, costretti a scegliere tra la propria salute e il proprio lavoro. Questa è la realtà drammatica della sanità italiana che abbiamo voluto testimoniare oggi in piazza”, prosegue.

“Sfruttando le opportunità del PNRR, che ridisegneranno una nuova rete di servizi alla persona, dobbiamo cogliere questa opportunità, rilanciando una grande vertenza per il superamento del precariato, per un piano assunzionale che porti in servizio non meno di 100.000 addetti tra professionisti, tecnici, oss e amministrativi in tutte le regioni d’Italia, così come dobbiamo cogliere la sfida di una vera sanità di territorio e comunità per colmare i divari nord-sud e centro-periferia che negano diritti di cura e assistenza alle persone”, specifica.

“Congiuntamente a questo obiettivo – conclude il Segretario Maurizio Petriccioli – abbiamo bisogno che chi fa impresa nei servizi di cura alla persona si assuma anche le relative responsabilità sociali: denunciamo infatti una frammentazione contrattuale gravissima che alimenta il dumping a danno dei lavoratori e ci sono professionisti, lavoratrici e lavoratori con il CCNL scaduti da oltre 14 anni. Mi riferisco, in primo luogo, alle donne e agli uomini del mondo delle RSA e delle Case di Cura. Una situazione per la quale chiederemo al Governo e al Ministro Schillaci di farsi parte in causa per rispondere alle giuste richieste dei lavoratori”.