Difesa: Cgil Cisl Uil Pa, lavoratori civili in presidio, no a privatizzazione Ministero

Roma, 28 settembre – Protesta oggi delle lavoratrici e dei lavoratori civili della Difesa per dire no alla privatizzazione del Ministero e per rivendicare un piano straordinario di assunzioni. Presidio oggi promossa da Fp Cgil, Cisl Fp e Uil Pa a Roma davanti alla Direzione Generale del Personale Civile e Segretariato Generale della Difesa, nuova tappa della mobilitazione dopo la proclamazione dello stato di agitazione e la manifestazione del 27 luglio scorso.

Al centro della mobilitazione, fanno sapere i sindacati, “la assoluta mancanza di risposte concrete davanti alla inarrestabile emorragia di personale a cui, da almeno un decennio, non corrisponde un adeguato piano di reclutamento. Serve subito un piano straordinario di assunzione di almeno novemila unità, se si vuole salvare la capacità operativa e logistica delle Forze Armate e impedire la deriva economica dei tanti territori che ospitano gli insediamenti della Difesa. Così come, con la prossima legge di bilancio occorre restituire ai lavoratori i 21 milioni di euro sottratti, necessari per la continuità di attività e servizi fondamentali”.

Fp Cgil, Cisl Fp e Uil Pa rilevano inoltre, “mentre si perdono attività lavorative preziose del personale civile per mancanza di manodopera, si delinea, con sempre maggiore evidenza, il pericolo di una privatizzazione selvaggia e un aumento vertiginoso dei costi a carico del paese. Allo stesso tempo le articolazioni del Ministero della Difesa, la stessa delegazione trattante decretata dal dicastero e l’inadeguatezza della direzione generale del personale ancora senza guida rendono, poi, difficile l’esigibilità dei diritti sanciti dalle norme di legge e dal contratto nazionale per tutti i dipendenti, anche quelli che operano, ci risulta, in quella stessa direzione”.

Infine, “il regolamento del lavoro agile che nessuno sa che fine abbia fatto, il piano sulla mobilità inesistente, ristrutturazioni nascoste alle spalle dei lavoratori e in violazione degli obblighi di partecipazione sindacale, continue riduzioni unilaterali delle tabelle organiche, ridimensionamento dell’Agenzia Industria Difesa che rischia ora il tracollo, ecc.. Insomma, siamo davanti ad uno sbandamento dell’intero apparato produttivo affidato al personale civile mentre continua, irrisolto, il Mistero dei concorsi perduti, annunciati ma mai realizzati, mentre ben altra considerazione viene invece riservata alla componente militare a cui continuano ad essere affidati (unico paese al mondo) compiti amministrativi e logistici e la cui riduzione degli organici, fissata dalla legge 244/12, è stata prorogata al 2030”, concludono Fp Cgil, Cisl Fp e Uil Pa che annunciano il prosieguo della mobilitazione.