“La scorsa settimana abbiamo assistito da parte dei media, […] ad una serie di attacchi nei confronti dell’Istituto ‘reo’ di non essere stato in grado di costruire una piattaforma informatica sul proprio sito web capace di reggere all’enorme mole di domande che, contestualmente, migliaia di utenti hanno inoltrato per via telematica a decorrere dal 1° aprile scorso per accedere al bonus di 600 euro previsto dal Dl n.18/2020.“
Si apre così la lunga replica che il coordinamento Cisl Fp INPS, ha emanato in risposta agli attacchi che hanno visto bersaglio l’istituto previdenziale a causa delle disfunzioni della piattaforma telematica.
Il coordinamento – si legge -, ricorda tutti quei provvedimenti che “hanno progressivamente depauperato l’Istituto: in sette anni, periodo 2012-2018, l’INPS ha versato, frutto di economie di spesa, al bilancio dello Stato una cifra che supera i quattro miliardi di euro, per l’esattezza 4.312.100.000 di euro, sottratti alle spese di funzionamento dell’Istituto, vale a dire al personale, al funzionamento degli uffici, alle spese accessorie per servizi istituzionali, comprese le spese di informatica, e ad altri oneri di funzionamento.
Si tratta di risorse, per usare l’espressione utilizzata dal CIV nel Rendiconto Sociale 2018, versate “a favore della fiscalità generale che anziché essere investite per migliorare il funzionamento dell’Istituto vengono destinate al risanamento dei conti pubblici”, un taglio al quale vanno aggiunti i “50 milioni di euro degli interessi attivi sulle prestazioni creditizie erogate agli iscritti alla Gestione unitaria ex-Inpdap” riversati anch’essi a favore della fiscalità generale e la riduzione del personale di 6000 unità, pari al 18% della forza lavoro.
LEGGI QUI LA REPLICA INTEGRALE DEL COORDINAMENTO Cisl Fp – INPS