Roma, 29 febbraio 2020 – “Siamo estremamente preoccupati per la mancanza di chiarezza in materia di ammortizzatori sociali per le lavoratrici e i lavoratori dei servizi pubblici esternalizzati e del terzo settore, professionisti che hanno bisogno di tutele, in questa delicatissima fase di crisi, al pari di altri lavoratori del settore privato”. Lo dichiara, in una nota, il segretario generale della Cisl Fp, Maurizio Petriccioli, riferendosi alla crisi del settore determinata dal coronavirus.
In merito alle problematiche del comparto, specifica il segretario nazionale Cisl Fp con delega al Terzo Settore, Franco Berardi, che sul mondo della cooperazione “grava il peso delle ordinanze restrittive e di chiusura dei servizi e delle scuole che hanno colpito quelle regioni nelle quali la cooperazione ha un rilevante peso nell’erogazione dei servizi educativi, di cura e di assistenza della cittadinanza più fragile ed esposta come disabili, anziani e ammalati”. Inoltre “la chiusura precauzionale di scuole, asili nido e servizi di welfare ha lasciato a casa educatori, operatori dell’inclusione scolastica, operatori socio-sanitari e tante altre professionalità del settore socio-assistenziale-sanitario-educativo che necessitano di interventi specifici in materia di ammortizzatori sociali per vedere salvaguardata una retribuzione già di per sé al di sotto delle medie nazionali, specie se rapportata all’importanza e alla delicatezza degli interventi a favore dei più deboli”.
“Ad oggi – concludono Petriccioli e Berardi – sono a casa circa 40000 gli uomini e le donne dei servizi di welfare con i conseguenti rischi retributivi, occupazionali e per tutto il settore. Il governo tenga conto del ruolo che ogni giorno svolgono nel sistema Paese. I colleghi dei servizi pubblici esternalizzati non sono lavoratori di serie B”.