Nella giornata di oggi, presso l’Aran, ha preso avvio il negoziato per il rinnovo del CCNL dell’area dei dirigenti delle funzioni locali.
Ha aperto i lavori il Presidente dell’Aran Naddeo, il quale ha auspicato una rapida conclusione del negoziato, anche in vista della possibilità di avviare i negoziati per i rinnovi contrattuali 2019-2021. Il Presidente, richiamando sinteticamente il mandato assegnato dall’Atto di indirizzo, ha anche evidenziato come l’impianto normativo contrattuale già definito dagli altri CCNL della dirigenza pubblica contribuisca a disegnare una base comune di riferimento utile per pervenire ad una rapida conclusione della trattativa. Come Cisl Fp, abbiamo aperto la serie degli interventi convenendo sull’auspicio fatto dal Presidente dell’Aran, evidenziando però la necessità che il negoziato si faccia carico dei peculiari aspetti che insistono sull’area delle funzioni locali, caratterizzati dalla stretta vicinanza e correlazione fra l’autorità politica di vertice degli enti e delle amministrazioni locali e la dirigenza, con il rischio che l’esigenza della fiduciarietà possa prevalere sulla necessaria distinzione fra l’esercizio della funzione amministrativa, che spetta alla politica, e la funzione gestionale, tipica della dirigenza.
Pur partendo dalle positive novità contenute nei contratti della dirigenza pubblica già sottoscritti, da ultimo il CCNL della dirigenza delle funzioni centrali (diritto all’incarico per ogni dirigente, clausola di salvaguardia economica in caso di recesso anticipato dell’incarico per riorganizzazione, ampliamenti delle materie oggetto di confronto sindacale), la presenza al tavolo dei rappresentanti degli enti regionali e locali deve rappresentare un’opportunità per aggiornare il sistema delle relazioni sindacali con nuove forme partecipative, come il confronto, che devono però estendersi anche alle materie relative ai poteri di organizzazione previsti dagli artt. 5 e 6 del D.lgs 165/01 per consentire alle rappresentanze dei dirigenti di offrire il proprio contributo, non vincolante, nelle materie inerenti alla gestione del rapporto di lavoro che impattano sull’organizzazione del lavoro e degli uffici. Ciò, anche per recuperare maggiore aderenza allo spirito del legislatore che ha emanato il D.lgs 74/2017 e il D.lgs 75/2017, volto ad ampliare ruolo e prerogative della contrattazione e della partecipazione.
Abbiamo evidenziato anche la necessità di valorizzare non solo le differenti responsabilità e le diverse funzioni dirigenziali svolte dalle tre categorie richiamate dall’atto di indirizzo (dirigenza P.T.A., Segretari comunali e provinciali), ma di creare un ambiente normativo di tutela articolato, in grado di riconoscere la particolarità del lavoro svolto, sia pure in un medesimo ambito di disciplina contrattuale il più possibile omogenea, a fronte di rischi e responsabilità diverse (es.: polizia locale). Come pure , a nostro avviso, va garantita l’esigibilità della contrattazione collettiva integrativa in tutte realtà amministrative, anche piccole, attraverso il ricorso a soluzioni innovative, come la contrattazione di bacino.
Nelle conclusioni il Presidente ha rimarcato la volontà di voler procedere nel negoziato con un approccio pragmatico e si è impegnato a riconvocare il tavolo entro le prossime due settimane.