Roma, 7 dicembre 2018 – “Non è accettabile che per rendere sostenibile l’impianto della manovra di finanza pubblica nei confronti dell’UE, qualcuno possa avventurarsi in ipotesi fantasiose ed inique che mettono a rischio la retribuzione dei dipendenti pubblici”. Lo dichiara il Segretario Generale della Cisl Fp, Maurizio Petriccioli, commentando le notizie diffuse dalla stampa circa eventuali emendamenti da presentare alla legge di bilancio e che prevederebbero il pagamento dei premi di risultato, spettanti ai dipendenti pubblici, in titoli di Stato.
“Per i lavoratori pubblici – prosegue – i premi di risultato costituiscono il frutto del contributo offerto alla crescita della produttività e al buon funzionamento dell’amministrazione nella quale lavorano. Erogando questi premi in titoli di Stato, anziché in denaro, si creano problemi di liquidità alle famiglie dei dipendenti, oltre a scaricare su di loro i rischi di natura finanziaria, connessi all’andamento del valore dei titoli del debito pubblico”.
“E’ paradossale anche solo immaginare ipotesi di questo tipo in una situazione in cui i dipendenti pubblici sono già penalizzati, dato che non possono contare sulle agevolazioni fiscali vigenti nel settore privato sui premi di produttività. I dipendenti pubblici hanno già offerto il proprio contributo al Paese, con un blocco delle loro retribuzioni durato circa 8 anni e a cui si è messo fine solo nei mesi scorsi con la sottoscrizione dei nuovi contratti nazionali. Se si vuole aiutare la finanza pubblica occorre farlo valorizzando l’opera di chi lavora ogni giorno in mezzo a mille difficoltà, puntando sul miglioramento delle infrastrutture e dei servizi pubblici, contrastando evasione fiscale e corruzione al fine di rendere il sistema economico più giusto e il Paese più competitivo”, ha concluso Petriccioli.