Anaste, primi risultati della nostra mobilitazione contro il nuovo Ccnl siglato con associazioni sindacali non rappresentative

Roma, 29 maggio 2023 – Primi risultati della mobilitazione avviata da FP CGIL, CISL FP, Fisascat CISL, UIL FPL e UILTUCS contro il nuovo Contratto nazionale Anaste siglato il 29 dicembre 2022 con associazioni sindacali non rappresentative, nonostante la lunga trattativa in corso con i sindacati di categoria confederali.

Il nuovo Contratto Anaste prevede irrisori aumenti contrattuali. Anche l’istituto della malattia è peggiorativo rispetto agli altri contratti applicati nel settore, prevedendo la facoltà di licenziare chi abbia accumulato una pluralità di assenze. Per questi motivi le federazioni di categoria CGIL CISL UIL hanno intrapreso una serie di iniziative sollecitando le Istituzioni pubbliche a prendere le distanze da ANASTE. Questa azione ha avuto importanti risultati.

La Regione Emilia-Romagna ha revocato ad ANASTE la concessione dell’Aula per un evento previsto lo scorso 23 marzo, con il ritiro anche della presenza dell’Assessore alla Sanità. La Regione Piemonte ha comunicato di interrompere il voucher “Scelta sociale” per chi aggira gli accordi con i Sindacati maggiormente rappresentativi.

La Regione Toscana, lo scorso 23 aprile, si è impegnata a riconvocare CGIL CISL e UIL per fornire una mappatura di chi applica il contratto ANASTE, verificando la corretta applicazione della delibera regionale che obbliga i datori di lavoro ad applicare i CCNL maggiormente rappresentativi.

Dopo il flash mob organizzato il 16 marzo a Piazza della Minerva, nei giorni successivi una delegazione di FP CGIL, CISL FP, Fisascat CISL, UIL FPL e UILTUCS è stata ricevuta dal Senatore Zaffini, Presidente della Commissione Affari Sociali e Sanità del Senato al quale sono state illustrate le criticità del contratto ANASTE.

Le Organizzazioni sindacali chiedono a tutte le Istituzioni di stigmatizzare il comportamento di ANASTE non prestando il fianco a chi oggi applica ai lavoratori un contratto peggiorativo, ricordando il ruolo centrale di questi professionisti a tutela degli anziani e dell’utenza fragile.