Scuola 0-6. Petriccioli (Cisl): “In manovra 3,7mld per scuola statale, niente per nidi e scuole dell’infanzia comunali”

“Il governo non lasci soli gli enti locali: serve impegno per per tutti i bambini e tutti i docenti”

Roma, 30 ottobre 2020 – “La scuola è una e l’impegno per mantenere aperta la didattica e renderla sicura deve essere lo stesso per tutti i bambini e tutti i docenti. La ministra Lucia Azzolina ha giustamente annunciato 3,7mld in manovra da destinare alla scuola statale. E per i nidi e le scuole dell’infanzia comunali? Niente. Così non può andare”. Così Maurizio Petriccioli, segretario generale della Cisl Fp, esprime delusione per la disparità che rischiano di subire le strutture educativo-scolastiche gestite dagli enti locali.

“La scuola 0-6 anni presidia un periodo determinante dell’educazione e non può essere lasciata indietro. Tanto è vero che anche nelle regioni dove si sta prevedendo la chiusura delle strutture fisiche, come in Puglia e Campania, gli asili nido e le materne restano aperte”, spiega Petriccioli. “Però, affinché questo sia possibile, in una fase emergenziale come questa, servono importanti investimenti nel personale, nell’organizzazione e nella gestione degli spazi. Questo vale per le scuole statali e vale per quelle dei comuni, che rappresentano una parte rilevantissima dei servizi all’infanzia. A identici bisogni devono corrispondere identiche dotazioni finanziarie, organiche e strumentali”.

“Da Nord a Sud, il settore è in grande sofferenza. Se si continua ad andare avanti è soprattutto per la professionalità e il senso di responsabilità di educatrici e insegnanti che sanno di svolgere una funzione fondamentale per i piccoli utenti e per le famiglie”, prosegue il sindacalista. “Da ogni città e ogni regione abbiamo continue segnalazioni di carenze di personale, assenze non coperte, supplenze che mancano. E poi le classi bolla che non funzionano, i protocolli di sicurezza che non si riescono ad applicare, i dpi che non si trovano, le strumentazioni e la sorveglianza sanitaria che restano lettera morta. In troppe strutture la salute delle persone è a rischio. Servono risorse per riorganizzare e mettere in sicurezza, a partire dagli organici potenziati e dal coinvolgimento dei docenti nella gestione del lavoro in emergenza”.

“Per questo – conclude Petriccioli – chiediamo al governo di mettere in campo lo sforzo necessario per colmare le lacune di un settore lasciato alla buona volontà dei docenti e di qualche sindaco. Le risorse spese nella scuola sono il miglior investimento nel futuro, ma devono raggiungere tutti i segmenti. Gli enti locali non possono essere lasciati soli ad affrontare una gestione della pandemia insostenibile a bilanci invariati. Servono subito finanziamenti adeguati, anche per consentire alle scuole di funzionare al meglio e in sicurezza”.