Roma, 10 giugno 2020 – “Una sottoscrizione importante perché, dopo 14 anni di attesa, abbiamo sanato una ingiustizia, chiudendo una vertenza durissima e dato risposte economiche e normative per oltre 100mila lavoratrici, lavoratori e professionisti sanitari del nostro Paese. Parliamo di donne e uomini che si sono distinti, al pari dei colleghi del settore pubblico, nella gestione dell’emergenza Covid-19”. Lo dichiarano, in una nota congiunta, la Segretaria generale della Cisl, Annamaria Furlan, e il Segretario generale della Funzione Pubblica, Maurizio Petriccioli, riferendosi al nuovo contratto collettivo nazionale di lavoro degli operatori sanitari del settore privato, sottoscritto tra sindacati e parti datoriali Aris-Aiop.
“Un contratto innovativo – proseguono i segretari – sottoscritto dopo una vertenza lunghissima, basandoci sul principio, sostenuto con forza dalla Cisl, che ad uguale lavoro debbano corrispondere gli stessi diritti e lo stesso salario, nell’ottica di un progressivo riequilibrio dei livelli retributivi degli operatori della sanità italiana, pubblica o privata che sia”.
“Nel contratto – specificano, riferendosi al testo che ora sarà discusso e votato nei luoghi di lavoro – sono stati previsti aumenti mensili medi per 154€ a partire dalla mensilità di luglio, una tantum di 1000€ erogata in due tranche, ridefinito il sistema di classificazione e delle progressioni orizzontali e sono stati ampliati, tra le altre cose, i diritti e le tutele in materia di permessi retribuiti e non retribuiti, ferie, malattia, maternità e il diritto alla formazione”.
“A partire dal 13 luglio – concludono Furlan e Petriccioli – ripartirà il confronto per definire il contratto degli operatori delle Rsa, scaduto ormai da 8 anni”.