Si è svolto oggi, presso l’Aran, il secondo incontro per il rinnovo del CCNL della Dirigenza del Comparto Funzioni Centrali.
Nel merito, ci siamo soffermati sulle questioni inerenti il sistema delle relazioni sindacali, che costituisce, allo stato attuale, l’unica parte del testo che già presenta una approfondita ipotesi di disciplina. Abbiamo evidenziato la necessità di riportare tutte le materie relative alla disciplina del rapporto di lavoro nell’ambito della contrattazione e non del confronto. Ad esempio, per quanto attiene alle misure concernenti la salute e sicurezza in materia di lavoro, i criteri generali per la definizione dei piani di welfare integrativo, le modalità per l’esercizio dell’attività libero professionale del personale dell’area medica, le linee generali di riferimento per la pianificazione delle attività formative e di aggiornamento professionale, i criteri generali di priorità per la mobilità tra sedi di lavoro dell’ente o fra aziende ed enti. Al tempo stesso è di fondamentale importanza, a nostro avviso, prevedere come materia oggetto di contrattazione i criteri per il conferimento, mutamento e revoca degli incarichi dirigenziali. Abbiamo evidenziato come, per assicurare l’effettività del confronto e di una efficace contrattazione, sia necessario prevedere sanzioni a carico delle amministrazioni che non ottemperano agli obblighi informativi, che devono essere assolti in modo tale da consentire l’effettivo svolgimento della contrattazione e del confronto. Procedure sanzionatorie devono, allo stesso modo, essere previste laddove si ravvisi una mancanza di trasparenza nelle procedure e negli atti relativi alle istruttorie, sui criteri e procedure di interpello, sugli atti in materia di personale dirigente.
Il presidente, nelle conclusioni, ha aggiornato il tavolo, confermando la disponibilità a fornire, di volta in volta, una ipotesi di testo “in progress” sulla base delle osservazioni e dei contributi raccolti e dei punti raggiunti nel negoziato. Successivamente, è stato proposto di mantenere invariata la disciplina sugli istituti che non sia esplicitamente disapplicata dal nuovo contratto. Si è poi ribadita l’inopportunità, per l’Aran, di prevedere in contrattazione istituti sui quali potrebbero aprirsi dubbi interpretativi circa l’esclusione o meno realizzata della legge e che riguardano questioni inerenti l’organizzazione del lavoro nell’ambito degli uffici.