Si è svolto oggi, all’Aran, il primo incontro per il rinnovo del CCNL del personale dirigente del Comparto Funzioni Centrali.
Il presidente ha ricordato che la discussione non può prescindere dai riferimenti legislativi derivanti dalle modifiche apportate al D. Lgs 165/01, sottolineando che essi non sono derogabili dalla contrattazione e deve fare i conti con le linee guida per la contrattazione contenute nello specifico atto di indirizzo inviato dal Governo all’Aran. I contenuti dell’atto di indirizzo sono stati richiamati dal presidente, sia con riferimento al perimetro delle risorse economiche e finanziarie definite dalle leggi di bilancio 2016 – 2018, che fissano le quantità economiche utili per il finanziamento degli aumenti contrattuali i quali verranno calcolati su un aumento medio percentuale risultante dalla retribuzione media di area e del numero dei dirigenti in servizio al 31/12/2015.
Infine, il Presidente ha proposto una metodologia di lavoro del tavolo che preveda una articolazione per aree tematiche specifiche basata su: relazioni sindacali, rapporto normativo (istituti del rapporto di lavoro, incarichi, struttura della retribuzione) e struttura della retribuzione.
La Cisl FP ha aperto la serie di interventi delle organizzazioni sindacali. Abbiamo ricordato in premessa che la residua vigenza di pochi mesi del CCNL oggetto di rinnovo ci impone di fare presto, in modo da ripristinare, anche per la dirigenza pubblica, la normalità della tempistica di rinnovo negoziale e delle relazioni sindacali. Ciò non deve tuttavia impedire di affrontare i numerosi problemi che negli anni si sono stratificati e che attengono alla precarizzazione della dirigenza, creatasi a seguito dell’eccessiva invadenza della politica nei processi di riorganizzazione e di funzionamento delle pubbliche amministrazioni. Così come abbiamo evidenziato l’esigenza di rafforzare il sistema delle tutele normative, anche con riferimento alla disciplina degli istituti volti a migliorare la conciliazione fra tempi di vita e tempi di lavoro, allo sviluppo del welfare contrattuale e alla salvaguardia delle specificità professionali, con riguardo, ad esempio, ai medici e ai professionisti attualmente collocati nella sezione specifica dell’ex area sesta della Dirigenza. Per questo personale occorre prevedere una finestra di approfondimento specifico all’interno della discussione. Occorre anche evitare il disallineamento delle opportunità (come nel caso dell’indennità di esclusività per i medici che deve poter essere riconosciuta anche ai medici degli Enti Pubblici non Economici), così come vanno valorizzate le specificità professionali esistenti nell’area. Abbiamo anche ricordato l’utilità di trasporre anche nel CCNL dell’area le positive novità contenute nei CCNL dei comparti con riferimento all’introduzione di forme partecipative volte a recuperare un ruolo della dirigenza nel confronto in materia di organizzazione del lavoro, rafforzando anche la trasparenza sulle procedure e gli atti che riguardano il personale dirigente. Al tempo stesso abbiamo evidenziato il rischio che nella coincidenza del negoziato con la crisi politica ed il cambio del Governo possano intervenire ulteriori elementi di criticità derivanti da cambi di indirizzo. Da qui la necessità di pervenire rapidamente al rinnovo contrattuale, anche al fine di consentire nei tempi utili, già entro l’estate, l’avvio delle procedure per il rinnovo del CCNL 2019- 2021.
In conclusione il presidente ha annunciato un’altra imminente riconvocazione delle sigle sindacali proponendo una articolazione dei lavoro sulle seguenti aree tematiche: relazioni sindacali, istituti del rapporto di lavoro e tutele, trattamento economico e specificità professionali.