Sono molte, per un sindacato di categoria, le ragioni per essere presenti e partecipi nell’UE attraverso l’affiliazione ad una federazione sindacale europea. Perché in questo modo si può conoscere e valutare prima e meglio ciò che si discute e si decide nelle istituzioni europee e capire come potrà incidere, in positivo e in negativo, sulla condizione dei lavoratori. Perché permette di affrontare con più efficacia sfide che riguardano la tutela e la rappresentanza di lavoratori che si muovono in un mercato del lavoro sempre più aperto oltre i confini nazionali. Perché il confronto e lo scambio con i sindacati degli altri Paesi facilita l’elaborazione di nuove pratiche e risposte coordinate. Perché permette di presentare ai decisori europei posizioni e proposte condivise da un ampio fronte di soggetti di rappresentanza collettiva, e avere così più voce nell’orientarne le scelte.
Può sembrare fuori contesto parlare di dimensione sovranazionale nel caso del pubblico impiego, che tradizionalmente fa capo ad autorità nazionali e locali. Invece non lo è. Alcuni ambiti del servizio pubblico – si pensi in primo luogo alla sanità – sono da tempo aperti a processi di privatizzazione ed esternalizzazione che, con il rafforzarsi del mercato interno e della libera circolazione, già vedono e sempre più vedranno in futuro la partecipazione di imprese europee. Tante politiche che hanno un impatto sulla vita dei lavoratori derivano sempre più da processi decisionali che iniziano in Europa per poi essere implementati dagli Stati membri, attraverso la legislazione e/o l’attività delle parti sociali. Ad esempio quelle che riguardano la conciliazione vita-lavoro, la salute e la sicurezza, la parità di genere, la digitalizzazione e gli appalti pubblici, ma anche il Patto di stabilità europeo, dal quale sono derivate negli ultimi anni quelle politiche di austerità che milioni di lavoratori pubblici hanno vissuto in prima persona.
Fare parte di un soggetto sindacale europeo è ancora più importante in una fase storica di cambiamenti profondi e di urgente domanda di protezione sociale di fronte all’insicurezza e alle disuguaglianze, come è quella che stiamo attraversando. Ed è importante che informazioni e strumenti che vengono elaborati dalle parti sociali europee diventino patrimonio comune al quale poter fare riferimento ad ogni livello, dal nazionale al territoriale, secondo competenze e necessità.
Sarà questo lo scopo di questa sezione, partendo dalla nozione di dialogo sociale europeo e dall’attività della nostra Federazione di riferimento, per affrontare via via argomenti più specifici.